Hai mai provato quella sensazione di totale immersione e creatività durante un'attività? Questo stato, noto come "flusso", è stato oggetto di un recente studio che ha utilizzato l'improvvisazione jazz come modello per esplorare i meccanismi cerebrali sottostanti.
I ricercatori hanno utilizzato elettroencefalogrammi ad alta densità (EEG) per registrare l'attività cerebrale di 32 chitarristi jazz, suddivisi tra musicisti esperti e meno esperti. Ogni musicista ha improvvisato su sei brani jazz con accompagnamento di batteria, basso e piano programmati, valutando l'intensità del proprio stato di flusso per ciascuna improvvisazione. Successivamente, quattro esperti di jazz hanno valutato le improvvisazioni per creatività e altre qualità. I risultati EEG hanno rivelato che gli stati di flusso elevati erano associati a un aumento dell'attività nelle aree uditive e tattili sinistre del cervello, coinvolte nell'ascolto e nella produzione musicale. Inoltre, è stata osservata una riduzione dell'attività nei gyri frontali superiori (aree del cervello coinvolte nel controllo esecutivo, come la pianificazione e il monitoraggio del comportamento) (Drexel University, 2024).
Questi risultati supportano la teoria secondo cui il flusso creativo è legato all'esperienza e alla capacità di ridurre il controllo conscio. I musicisti più esperti hanno mostrato uno stato di flusso più intenso e frequente rispetto ai meno esperti, indicando che l'esperienza favorisce il raggiungimento del flusso. Tuttavia, l'esperienza da sola non è sufficiente: è fondamentale anche la capacità di "lasciar andare" il controllo cosciente, permettendo alle reti cerebrali specializzate di operare senza interferenze (Kounios et al., 2024).
Questo stato di flusso è strettamente legato alla ricerca di Mihaly Csikszentmihalyi, che ha definito il flusso come uno stato di immersione completa e piacevole in un'attività, durante il quale le persone sono così coinvolte che nient'altro sembra importare. Questo stato è caratterizzato da una perdita di autocoscienza, una distorsione del senso del tempo e un alto grado di concentrazione e soddisfazione intrinseca (Csikszentmihalyi, 1990). La ridotta attività nelle aree di controllo esecutivo del cervello osservata nello studio di Kounios et al. è coerente con il concetto di "transient hypofrontality" (riduzione temporanea dell'attività della corteccia prefrontale, responsabile delle funzioni esecutive) proposto da Csikszentmihalyi, in cui le funzioni esecutive e di autocontrollo sono temporaneamente ridotte, permettendo un'esperienza fluida e spontanea (Dietrich, 2004).
Inoltre, lo studio ha rilevato che i musicisti esperti durante il flusso mostrano una riduzione dell'attività in alcune aree della rete di default del cervello (un gruppo di regioni cerebrali attive durante il riposo e la riflessione interna), suggerendo che questa rete non contribuisce significativamente alla generazione di idee durante il flusso creativo. Al contrario, i musicisti meno esperti hanno mostrato poca attività cerebrale correlata al flusso, evidenziando l'importanza dell'esperienza nel raggiungere questo stato (Drexel University, 2024).
Riferimenti:
- Csikszentmihalyi, M. (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. Harper & Row.
- Dietrich, A. (2004). Neurocognitive mechanisms underlying the experience of flow. Consciousness and Cognition, 13(4), 746-761.
- Kounios, J., Rosen, D., Chesebrough, C., Zhang, F., & Oh, Y. (2024). Creative flow as optimized processing: Evidence from brain oscillations during jazz improvisations by expert and non-expert musicians. Neuropsychologia. Consultabile al seguente link ScienceDaily.
- Drexel University. (2024, March 4). Your brain in the zone: A new neuroimaging study reveals how the brain achieves a creative flow state. Consultabile al seguente link ScienceDaily.
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